Personalizzazione del BIOS

Ora che ho finalmente deciso la scheda madre che utilizzerò per il cabinato, ho cercato su Google se è possibile modificare l'immagine che appare all'accensione del computer, residente nel BIOS.

La risposta fortunatamente è positiva, quindi con l'aiuto di un paio di tool forniti direttamente dalla casa madre, tra i quali IFLASH, sono riuscito a installare un nuovo BIOS con l'immagine personalizzata.


Una nota: poiché non avevo voglia di sbattermi utilizzando un lettore floppy disk o masterizzando un CD-ROM per la sostituzione del BIOS, ho utilizzato una chiavetta USB formattandola con Rufus, un programma che non necessita l'installazione sul computer e inserisce FreeDOS all'interno del dispositivo per renderlo avviabile al boot.

La scheda madre


Finalmente ho deciso quale scheda madre inserire all'interno del cabinato: ho recuperato da un PC che avevo una Intel DQ965CO con processore Intel Core 2 Duo E6300 e con 4GB di RAM, alla quale collegherò un HD Seagate da 1TB.

Ho già installato il mio solito Windows XP ultra ottimizzato per i cabinati e copiato qualche emulatore. Ho provato MAME, Daphne e il M2emulator e devo dire che funzionano tutti alla grande, anche quelli che richiedono il 3D.

Monterò la scheda direttamente su un pannello laterale, assieme all'alimentatore e all'HD, utilizzando dei distanziatori appositi. In questa maniera non dovrebbe avere problemi di raffreddamento.

L'alimentazione elettrica

All'interno del cabinato verranno collocati un computer, un monitor ed un impianto audio che hanno bisogno di essere alimentati con la corrente elettrica. In tutti i cabinati su cui ho messo mano ho utilizzato una ciabatta intelligente, prodotta dalla Knopex, dotata di una presa master dove attacco il computer: a computer spento viene alimentata solo la presa master, ma quando il computer viene acceso viene data corrente anche alle altre. In questa maniera quindi all'accensione del computer vengono accesi anche il monitor e le casse.


Per alimentare la ciabatta utilizzo una presa da pannello con interruttore, che colloco dietro al cabinato; in questa presa è presente anche un fusibile di protezione. Per collegarla taglio via la spina alla ciabatta e utilizzo tre faston.



Lo sportello raccoglimonete

In un cabinato classico sotto lo sportello della gettoniera è presente un ulteriore sportello che serve per raccogliere le monete. Solitamente fa accedere ad un compartimento isolato dal resto del cabinato dove viene appoggiato un recipiente che può essere estratto e svuotato. In questo cabinato, a differenza di altri, lo sportello non è fissato alla sua cornice con una cerniera, ma una volta sbloccata la serratura va completamente rimosso.


Il cabinato mi era stato consegnato solamente con la cornice; per fortuna un utente del forum aveva a disposizione uno sportello e me lo ha venduto. Lo stato di entrambi i pezzi era abbastanza buono, quindi ho proceduto ad un passaggio con carta vetrata a grana fine per levigare le irregolarità e rimuovere la poca ruggine presente. Ho infine verniciato a bomboletta spray di nero lucido.

Ho sostituito la serratura con una nuova ed ecco lo sportello come nuovo!


La ricostruzione della base

Come avevo già osservato durante le prime operazioni di pulizia la base del cabinato aveva bisogno di essere sostituita: mi sono quindi armato di seghetti, scalpelli e martello e ho iniziato a rimuovere quella vecchia. Purtroppo è stato un lavoro parecchio lungo e faticoso, perché la base era fissata con colla, spine, e viti; ho dovuto rimuovere anche i listelli di supporto che la tenevano fissata ai pannelli verticali. Una volta eliminato il pannello della base, ho messo la resina nei laterali dove mancava completamente il legno in corrispondenza della parte marcia della base e successivamente ho levigato per tornare allo spessore originale.


Da un listello 2x2 cm ho realizzato 4 pezzi lunghi 46 cm in cui ho praticato tre fori per le viti e due per le spine,  alternati; li ho poi fissati sul pannelli laterali utilizzando anche colla vinilica in maniera da assicurarmi la massima tenuta, visto che saranno quelli su cui graverà tutto il peso del cabinato per scaricarlo sulla base.


Ho recuperato quindi un pannello spesso 2 cm della stessa dimensione della base (56x54 cm) e ho iniziato a praticargli i fori per il trasporto preparando prima una dima su compensato da mezzo centimetro di spessore e utilizzando poi la fresa a copia; ho dovuto anche segare gli angoli posteriori per ricavarmi gli alloggiamenti delle ruote. Infine ho realizzato i fori da 12 mm per i piedini e gli inviti per le viti che lo fissano alla base.


A questo punto ho fissato i ragni sul pannello con l'aiuto del martello e ho poi avvitato il pannello stesso al cabinato utilizzando 4 viti per lato; ho infine montato le ruote e avvitato i piedini.


I lavori di ricostruzione della base sono così terminati e il cabinato può finalmente tornare in piedi!



Sono arrivati i piedini!

Oggi finalmente sono arrivati i piedini da montare sulla base del cabinato che sto rifacendo. Sono molto simili a quelli del flipper, con il fondo in plastica resistente e una filettatura da 10mm. Per fissarli al pannello della base utilizzerò dei ragni della medesima filettatura, che richiedono un foro di 12 millimetri di diametro.




L'audio



Sebbene l'audio dei vecchi giochi arcade non richieda impianti stereo di ottima qualità (molte volte la riproduzione era mono, e comunque sempre generato da chip audio a 8 bit), un buon subwoofer restituisce un suono pieno e vibrante nel caso di spari o esplosioni.

Per questo cabinato ho deciso di acquistare le Logitech Z333, che per un prezzo onesto garantiscono una buona qualità audio e un subwoofer da 24 Watt di 13 centimetri di diametro. Il controllo del volume separato dalle casse mi consente inoltre di posizionarlo direttamente dietro la gettoniera, in una posizione comoda a cui accedere. I due satelliti verranno invece collocati in alto dietro il pannello della luce del marquee, dove è presente la griglia della precedente cassa.

Modificare la gettoniera per accettare tutte le monete

Vorrei aprire una piccola parentesi in quanto questo post non riguarda direttamente il lavoro di recupero di questo cabinato, ma descrive come modificare una gettoniera affinché possa accettare tutte le monete (viene solitamente chiamata gettoniera a caduta).


Le gettoniere montano diversi dispositivi per verificare il diametro, lo spessore, il peso e addirittura il tipo di metallo della moneta che viene inserita nella feritoia, e accettano solo quelle che passano determinati requisiti decisi dal proprietario. Sono infatti presenti bilancieri, calamite, viti di regolazione; a seconda di come vengono regolati possono essere accettate determinate monete (ovviamente di un tipo solo).

Per modificare la gettoniera quindi si può provare a regolare tali controlli in maniera che accettino il maggior numero di monete, ma non è una cosa banale e non sempre si riesce nell'intento, in quanto il bilanciere  ha il diametro esatto della moneta voluta: quelle più piccole passano e cadono giù, quelle più grandi si bloccano non facendolo oscillare e richiedendo la pressione del pulsante di sblocco.

Una soluzione molto più veloce è quella di eliminare tutti gli ingranaggi presenti, mantenendo unicamente la lamiera che fa da supporto, e fissare una apposita modifica in plastica che non fa altro che fa cadere giù qualsiasi cosa viene inserito al suo interno.


Viene fatto fare alla moneta un percorso tortuoso, piuttosto di quello dritto che sarebbe immediato, per simulare il rumore del passaggio attraverso gli ingranaggi. Queste modifiche io me le preparo colando della resina all'interno di uno stampo in silicone, realizzato copiandone una originale.

Per svuotare la gettoniera occorre innanzitutto rimuovere le parti in basso, solitamente fissate con una vite:


Poi le parti in alto che solitamente sono fissate da un perno:


A questo punto si arriva alla staffa vuota, a cui vanno raddrizzate alcune parti che sono piegate verso l'interno:


Ora è possibile avvitare la modifica utilizzando due viti M3x10:


La gettoniera potrà ora accettare qualsiasi moneta.

Il collegamento ethernet


Anche in questo cabinato, come nei precedenti, installerò nel pannello posteriore una presa RJ45 per poter collegare il cabinato in rete. A differenza del modello utilizzato nel flipper, questa volta ho trovato un connettore che nella parte posteriore presenta un altro attacco RJ45

Per installarlo è quindi sufficiente realizzare un foro da 2 cm di diametro, inserire il connettore e avvitarlo al pannello con due viti, dopodiché collegare un cavo di rete al computer e alla presa sul retro.


Vietato fumare!


Una volta i videogiochi si trovavano spesso nei bar, oltre che nelle sale giochi. Quando non esisteva ancora la legge contro il fumo all'interno dei locali pubblici era un normale giocare immersi in una coltre di fumo, e magari fumarsi una sigaretta durante la partita.

Molti videogiochi montavano sulla plancia un portacenere, apposta per appoggiare la sigaretta. In questo cabinato, a cui voglio lasciare l'aspetto classico di quegli anni, ho deciso di pulire e rimontare il portacenere sulla plancia, nella posizione in cui si trovava, utilizzando due rivetti.

Ripuliamo le ruote

Il metodo classico per spostare i cabinati arcade è inclinandoli all'indietro e utilizzando le due ruote collocate posteriormente; per aiutare nell'operazione solitamente nella parte superiore alta i cabinati presentano due maniglie che fungono anche da prese di areazione.

Le ruote di questo cabinato si presentano molto rovinate e con le staffe arrugginite; vediamo di rimetterle a posto in maniera da utilizzarle nuovamente.

Dopo una prima operazione di pulizia generale sotto l'acqua, rimuovo le parti eccedenti dai lati delle ruote, causate dal molto utilizzo e dal peso del cabinato su di esse; per fare questo ho utilizzato un rasoio.

La seconda operazione è di rimuovere la maggior parte della ruggine utilizzando acido fluoridrico e molta acqua. In pratica questo acido ha il potere di sciogliere la ruggine e far ritornare al metallo. In questa foto è possibile vedere una delle due ruote dopo che è stata trattata con l'acido messa a confronto con l'altra ancora da pulire.


Una volta che la staffa si è asciugata è il momento di rimuovere le ultime impurità utilizzando carta vetrata molto fina, meglio quella telata da carrozzeria che va utilizzata bagnata (grana 800 o 1200); è buona norma proteggere al carteggio muovendosi lungo una direzione sola, in maniera tale da garantire una lucidità uniforme.

L'ultimo passaggio è quello di lucidare il metallo con un apposito prodotto, lasciandolo agire una volta steso uniformemente e poi rimuovendolo con un panno carta sfregando bene e continuando fino a quando non risulta perfettamente pulito e non viene rilasciato nero sul panno.

Ecco il risultato finale: